Il nuovo DPCM firmato in data 12 ottobre 2021 inerente le modalità di verifica del possesso delle certificazioni verdi in ambito lavorativo, intende fornire ai datori di lavoro pubblici e privati gli strumenti informatici che consentiranno una verifica quotidiana e automatizzata del possesso dei Green pass. Lo schema sottoposto all’Autorità prevede, in particolare, che l’attività di verifica del possesso della Certificazione verde Covid-19 possa essere effettuato anche attraverso modalità alternative all’app VerificaC19 (a tappeto o a campione ma, per le pubbliche amministrazioni, in misura non inferiore al 20% del personale in servizio e assicurando una rotazione costante).

Il DPCM prospetta le seguenti modalità alternative e/o integrative all’utilizzo dell’applicazione “VerificaC19”per effettuare le verifiche:

  1. pacchetto di sviluppo per applicazioni (Software Development Kit-SDK) rilasciato dal Ministero della Salute con licenza open source, con integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze o della temperatura (soluzioni tipo totem);
  2. per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC (Digital Green Certificate) che rilascia il green pass;
  3. per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;
  4. per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi operativi di gestione del personale e la Piattaforma nazionale-DGC.

Sul sito web della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono inoltre state pubblicate alcune risposte ufficiali in cui si precisa che nei casi di specifiche esigenze organizzative, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni relative al mancato possesso del green pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per soddisfare tali esigenze.

Si ritiene pertanto che, per far fronte a specifiche esigenze di natura organizzativa, come ad esempio quelle derivanti da attività lavorative svolte in base a turnazioni, o connesse all’erogazione di servizi essenziali, i soggetti preposti alla verifica possano richiedere il green pass ai lavoratori con l’anticipo strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore.

Potranno essere sottoposti al controllo solo i lavoratori effettivamente in servizio per i quali è previsto l’accesso al luogo di lavoro, escludendo i dipendenti assenti per ferie, malattie, permessi o che svolgono la prestazione lavorativa in modalità agile.

L’obbligo del pass riguarda tutti i dipendenti, compresi quelli delle imprese dei servizi di pulizia, ristorazione, manutenzione e rifornimento dei distributori automatici, i consulenti, i collaboratori, i corrieri, i visitatori. Sono esclusi gli utenti. Il DPCM chiarisce anche che per il datore di lavoro, pubblico e privato, c’è “l’esplicito divieto” di conservare i QR code delle certificazioni e non è possibile “in alcun caso” raccogliere i dati dei dipendenti per finalità ulteriori rispetto a quelle per il controllo per l’accesso al lavoro, salvo quelli strettamente necessari all’applicazione delle sanzioni.

Per ultimo il Garante privacy fa presente che i dipendenti sottoposti alla verifica dovranno essere informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso una specifica informativa, anche mediante una comunicazione resa alla generalità del personale.

UOMOeAMBIENTE mette a disposizione i propri consulenti per supportare le aziende nella corretta applicazione delle disposizioni previste dalla vigente normativa.

A disposizione un modello gratuito di procedura aziendale per effettuare i controlli previsti dal D.L. 21 Settembre 2021 n. 127, in merito al possesso del Green Pass.

La bozza di procedura è fornita in formato totalmente editabile per poter essere adattata al contesto aziendale.