Il Natale si avvicina e i consumatori del 2021 vogliono regali ecosostenibili, rispettosi dell’ambiente, prodotti nel rispetto dei diritti umani e, perché no, a pochi chilometri da casa. La confezione riciclabile e dai toni verdeggianti, da sola, non basta più: i consumatori anagraficamente più maturi – ma anche i giovani “Millennial” e “Generazione Z” – richiedono prove tangibili circa la sostenibilità a 360 gradi dei doni che riporranno sotto l’albero. Ma come orientarsi tra le tante etichette e certificazioni dei prodotti presenti sul mercato?
Regali ecosostenibili sotto l’albero: guida pratica alle principali etichette e certificazioni di sostenibilità ambientale, sociale ed etica
Sostenibilità ambientale
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Marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale. La prestazione ambientale è valutata su base scientifica analizzando gli impatti ambientali più significativi durante l’intero ciclo di vita del prodotto o del servizio, tenendo anche conto della durata della vita media dei prodotti e della loro riutilizzabilità/riciclabilità e della riduzione degli imballaggi nonché del loro contenuto di materiale riciclato. |
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La certificazione FSC è una certificazione internazionale, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti legnosi e non legnosi derivati dalle foreste. Il marchio di certificazione FSC garantisce che l’intera filiera legno-carta certificata per i suoi standard derivi da una gestione forestale rispettosa dell’ambiente, socialmente utile ed economicamente sostenibile. Esistono due tipi di certificazione FSC: la certificazione di Gestione forestale, per proprietari e gestori forestali, e la certificazione di Catena di custodia, per imprese di trasformazione e/o commercio di prodotti forestali. |
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I prodotti certificati PEFC provengono da foreste certificate e gestite in modo sostenibile. La loro gestione è stata valutata da esperti indipendenti per garantire l’adesione a rigorosi standard internazionali. Il marchio fornisce la garanzia che il materiale di origine legnosa e arborea certificato contenuto in un prodotto – un taccuino, un tavolo o una risma di carta – abbia una provenienza etica. |
Il nastro di Moebius si trova su imballaggi di carta, cartone e cellulosa in diverse varianti di colore, riprende il simbolo dell’Infinito. Significa che il prodotto è riciclabile e che la confezione è composta di materiali riciclati, oppure è riciclabile anch’essa. Il triangolo con frecce è proprio delle confezioni di plastica e può voler dire sia che l’imballaggio è riciclabile, oppure che parte del materiale è riciclato. I numeri presenti al suo interno, da 1 a 6, indicano il tipo di plastica utilizzata secondo un codice prestabilito. I polimeri diversi da quelli esplicitati dalla Decisione 129/97/CE, invece, sono stati identificati tutti con il codice “7” e indicano un prodotto non riciclabile. |
Sostenibilità sociale
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“Max Havelaar è il marchio che identifica prodotti del commercio equo provenienti da paesi del Sud del mondo e conformi alle direttive di Fairtrade International. Le direttive applicate per i prodotti coltivati nelle piantagioni o nelle cooperative di piccoli agricoltori sono differenti. Il pagamento di un prezzo minimo e di un premio di produzione Fairtrade sono elementi centrali di entrambi gli standard. Per quanto riguarda gli aspetti sociali, Max Havelaar pone esigenze più rigorose rispetto alla media, le disposizioni relative all’ambiente sono al di sotto della media paragonate ad altri marchi”. Parola del WWF, che lo definisce “Molto raccomandato” |
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Il marchio Fairtrade viene stampato sui prodotti coltivati e commercializzati secondo i criteri del commercio equo. Significa inoltre che questi sono completamente tracciabili (trattati separatamente dai prodotti non-certificati), dal campo allo scaffale. Si può trovare questo marchio sui prodotti mono-ingrediente, come le banane e il caffè. Se è presente il Marchio Fairtrade con una freccia, significa che sul retro della confezione troverai maggiori informazioni sugli ingredienti. Due prodotti hanno i loro marchi specifici: oro e cotone. Il marchio Fair Trade per l’Oro significa che tutto l’oro usato in un gioiello è stato estratto e commercializzato in maniera etica e indica che vi è tracciabilità fisica. Il marchio Fair Trade per il Cotone indica che il prodotto è realizzato con cotone grezzo che è stato coltivato e commercializzato in maniera etica, direttamente tracciabile, ovvero tenuto separato dal cotone non-Fair Trade, in tutti gli stadi della lavorazione. |
Sostenibilità etica
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La certificazione di origine e qualità 100% Made in Italy ha l’obiettivo di confermare il valore del prodotto di qualità di vera origine italiana. Chi non fa un prodotto di valore realizzato interamente in Italia non si potrà mai fregiare della certificazione 100% Made in Italy. Viene effettuata con tutti i parametri propri previsti dalla normativa italiana vigente: adozione del disciplinare di certificazione, definizione delle procedure, gestione delle azioni attraverso moduli e stampati. La certificazione viene rilasciata dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani. |
Tra le varie certificazioni la DOC (Denominazione di Origine Controllata) rappresenta quella utilizzata nel settore enologico per indicare dei vini le cui uve siano state coltivate secondo specifici parametri e la cui produzione rispetti le procedure indicate. L’insieme dei parametri che conferiscono a un prodotto enologico la certificazione DOC si riferisce sostanzialmente alle peculiari caratteristiche del prodotto connesse con l’ambiente naturale di produzione e con i fattori umani implicati nella specifica catena di produzione. | |
La sigla DOP (Denominazione di Origine Protetta) designa un prodotto le cui qualità e caratteristiche sono essenzialmente, o esclusivamente, dovute all’ambiente geografico. Tutta la produzione, la trasformazione e l’elaborazione del prodotto devono avvenire nell’area delimitata. La sigla IGP (Indicazione Geografica Tipica) introduce un livello di tutela qualitativa che si focalizza più sulle tecniche di produzione che sul vincolo territoriale. La sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche si possono ricondurre all’origine geografica e di cui almeno una fase della produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell’area delimitata. |