Il concetto di impronta ecologica ha origine nella prima metà degli anni '90 ed è stato proposto da Mathis Wackernagel e William Rees, dottorando e professore rispettivamente presso la British Columbia University. Questo strumento rappresenta uno dei più classici indicatori utilizzati per descrivere gli impatti ambientali associati all'attività umana.
L'indicatore si basa sul concetto di capacità di carico e ha l'obiettivo di descrivere e quantificare l'utilizzo o sovra-utilizzo delle risorse fornite dal nostro pianeta. Nel corso degli anni, sono state sviluppate altre "impronte" come indicatori della pressione esercitata dall'uomo sull'ambiente. Tra queste, la Carbon Footprint, pur essendo una componente calcolata all'interno dell'impronta ecologica, ha sviluppato nel tempo una propria autonomia.
Che cos'è la Carbon Footprint?
La carbon footprint, o impronta di carbonio, rappresenta la quantità di emissioni di gas climalteranti associate al funzionamento o al ciclo di vita di un'azienda, prodotto, servizio, organizzazione, evento o qualsiasi altro sistema con confini definiti. Questo indicatore ambientale mira a quantificare l'impronta di carbonio, cioè l'impatto legato alle emissioni di gas a effetto serra. I suoi obiettivi principali sono:
- Mappare tutte le fonti dirette e indirette di emissioni di gas climalteranti all'interno dei confini definiti dell'analisi.
- Misurare le emissioni attribuibili a un singolo prodotto, servizio, azienda o organizzazione.
L'unità di misura della Carbon Footprint è il quantitativo di anidride carbonica equivalente (CO2eq), comunemente espresso in tonnellate di CO2 equivalente (tCO2e). Questa unità facilita il confronto tra diversi gas serra, convertendoli in rapporto a un'unità di massa di CO2. La CO2eq si calcola moltiplicando le emissioni di ciascun gas serra per il suo appropriato potenziale di riscaldamento globale (GWP), che rappresenta il rapporto tra il riscaldamento causato da un gas serra in un determinato periodo (di solito 100 anni) e quello causato da una quantità equivalente di CO2 nello stesso periodo (con GWP pari a 1 per la CO2).
Come si misura la Carbon Footprint?
Il calcolo dell'impronta di carbonio si basa su standard internazionali specifici, a seconda dell'oggetto dell'analisi. Per i prodotti, il riferimento è la norma UNI EN ISO 14067 "Gas a effetto serra - Impronta di carbonio dei prodotti - Requisiti e linee guida per la quantificazione e la comunicazione". Questa norma, basata sull'approccio dell'LCA (Life Cycle
Assessment), calcola le emissioni di gas climalteranti in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto (estrazione, trasformazione delle materie prime, produzione, distribuzione, uso e fine vita).
Per le organizzazioni, i riferimenti sono il Greenhouse Gas Protocol (GHG Protocol for Project Accounting) e lo standard ISO 14064-1: Gas ad effetto serra - Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione.
Per entrambe le valutazioni, vengono considerati i gas del Protocollo di Kyoto, come anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo (SF6). Questi gas vengono convertiti in termini di equivalente di CO2 in base al loro contributo al riscaldamento globale, espresso mediante il Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP).
Quali sono gli obiettivi e i vantaggi del calcolo della Carbon Footoprint?
La crescente consapevolezza della necessità di cambiare i modelli di produzione e consumo coinvolge la comunità internazionale, le imprese e la società civile. Le aziende giocano un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. La normativa sempre più stringente richiede loro sforzi crescenti per mitigare le azioni, mentre gli effetti del cambiamento climatico aumentano i rischi a cui sono esposte.
Secondo le Linee Guida dell'UE del 2019 sulla comunicazione di informazioni relative al clima, il cambiamento climatico porta principalmente rischi fisici, come danni materiali da eventi meteorologici estremi, rischi finanziari legati alla gestione di questi eventi, e rischi di transizione come quelli di compliance normativa, di mercato e tecnologici.
In questo contesto, il calcolo della Carbon Footprint, sia a livello di prodotto/servizio che a livello di organizzazione, è un utile strumento per comprendere gli impatti ambientali e i rischi climatici. La Carbon Footprint fornisce una contabilità ambientale che consente alle aziende di valutare le proprie prestazioni ambientali, migliorare la comunicazione con gli stakeholder e rafforzare la propria reputazione. Inoltre, diventa uno strumento di gestione aziendale, permettendo di identificare inefficienze e debolezze ambientali nei processi produttivi e implementare piani di carbon management per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere la neutralità carbonica.
Che cos'è la Carbon Neutrality e come è possibile raggiungerla?
Lo sviluppo di una strategia di Carbon Neutrality rappresenta un naturale passo successivo al calcolo della Carbon Footprint. La Carbon Neutrality indica l'equilibrio tra le emissioni di gas serra generate e quelle ridotte o assorbite. Rappresenta l'esito finale di un processo che comprende la quantificazione, la riduzione e la compensazione delle emissioni di CO2 generate da prodotti, servizi, organizzazioni, eventi e altro. Diventare carbon neutral implica assumersi la responsabilità della propria impronta climatica e adottare misure per rendere le proprie attività non impattanti sul clima, aspirando a essere completamente neutrali.
Un progetto di neutralità carbonica offre vantaggi significativi, dimostrando un impegno concreto contro i cambiamenti climatici, migliorando la reputazione, posizionando l'organizzazione in vantaggio sul mercato e coinvolgendo gli stakeholder. Norme come le ISO 14068 e la PAS 2060 forniscono linee guida e procedure specifiche per la pianificazione, l'implementazione e la verifica dei progetti di neutralità carbonica, garantendo che le azioni dell'organizzazione siano coerenti e trasparenti. Adottare queste norme internazionali può aumentare la credibilità del progetto e facilitare il suo riconoscimento a livello globale.
Come possiamo aiutarti noi di UOMOeAMBIENTE?
Se siete pronti a intraprendere il vostro viaggio verso la neutralità carbonica, UOMOeAMBIENTE è qui per accompagnarvi in ogni passo del percorso. Abbiamo le risorse, l'esperienza e l'impegno necessari per guidarvi verso il vostro obiettivo di sostenibilità ambientale. Ecco come possiamo aiutarvi:
1. Calcolo della Carbon Footprint: utilizzando metodologie standardizzate e riconosciute a livello internazionale, calcoleremo con precisione la vostra carbon footprint. Questo passo iniziale è fondamentale per comprendere il vostro impatto ambientale e identificare le aree in cui potete migliorare.
2. Sviluppo di un piano di gestione personalizzato: una volta compreso il vostro impatto ambientale, lavoreremo con voi per sviluppare un piano di gestione completo. Questo piano includerà tempistiche, misure di mitigazione, emissioni residue da compensare e modalità di compensazione. Saremo al vostro fianco per garantire che il piano sia completo e aderente ai vostri obiettivi di neutralità carbonica.
3. Implementazione del piano e monitoraggio dei progressi: una volta sviluppato il piano di gestione, vi supporteremo nell'implementazione delle misure previste e monitoreremo i progressi nel tempo. Siamo qui per fornire supporto continuo e assicurarci che state facendo progressi verso la vostra neutralità carbonica.
4. Raggiungimento della Neutralità Carbonica: quando avrete raggiunto gli obiettivi di riduzione e compensazione delle emissioni, saremo qui per aiutarvi a comunicare in modo corretto e trasparente il vostro impegno verso la neutralità climatica, evitando qualsiasi forma di greenwashing.
Siamo qui per essere il vostro partner affidabile in questo importante viaggio verso la neutralità carbonica. Contattateci oggi stesso per iniziare il vostro percorso!