La parità di genere è un concetto che è sempre più al centro del dibattito pubblico e comprendere la sua storia e il suo ruolo nella società italiana è fondamentale per costruire un futuro più equo per tutti. Questa tema è di grande rilevanza nel nostro paese e nel mondo intero, poiché riguarda l'uguaglianza tra uomini e donne in ogni ambito della vita.

Negli ultimi 100 anni molte sono state le sfide e i progressi in questo campo, ma ancora oggi tante disuguaglianze persistono. È fondamentale comprendere la dinamica tra uomini e donne in questa lotta e l'importanza di continuare a promuovere una maggiore uguaglianza di genere nella nostra società.

Vedremo insieme come la storia e la cultura italiana abbiano influenzato la percezione della parità di genere e ne esamineremo le sfide attuali e il ruolo delle istituzioni e dei cittadini nella promozione di una maggiore equità di genere.

 

Cos'è la parità di genere

La parità di genere si riferisce alla parità di diritti, opportunità e trattamento tra donne e uomini in una società. In Italia, la parità di genere è considerata un valore fondamentale per garantire una società equa ed inclusiva per tutti i cittadini.

Ciò significa che entrambi i generi devono avere le stesse possibilità di accesso all'istruzione, al lavoro, alla politica e alla vita familiare, senza discriminazioni o pregiudizi basati sul genere. La parità di genere non riguarda solo l'uguaglianza tra uomini e donne, ma anche la valorizzazione delle differenze e dei contributi di entrambi i sessi.

È un concetto importante per costruire una società più giusta e sostenibile, in cui tutti possano esprimere il proprio potenziale senza limitazioni di genere.

In Italia, la parità di genere è stata oggetto di discorsi e di leggi fin dall'Unità d'Italia, ma ancora oggi è un traguardo da raggiungere pienamente. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel 2020 le donne italiane guadagnavano in media il 17,7% in meno rispetto agli uomini, occupavano meno posizioni dirigenziali e avevano una minore presenza nel mondo del lavoro. Inoltre, solo il 32,3% dei parlamentari e il 33,9% dei consiglieri regionali in Italia sono donne, evidenziando una forte disparità di genere anche a livello politico.

Per questo motivo, è fondamentale approfondire le leggi esistenti sulla parità di genere e lavorare per superare le barriere culturali e sociali che ancora ostacolano il raggiungimento di una vera parità tra uomini e donne.

 

Un po’ di storia della lotta per la parità di genere in Italia

La lotta per la parità di genere in Italia ha una lunga storia che risale a cento anni fa, quando nel 1919 è stata approvata la prima legge sull'uguaglianza di genere, nota anche come Legge Sacchi,  che aboliva l’autorizzazione maritale e autorizzava le donne ad entrare in tutti i pubblici uffici, tranne esercito, politica e magistratura.

Negli anni successivi, sono state molte le tappe importanti che hanno contribuito a promuovere l'uguaglianza di genere nel paese. Tra queste, la promulgazione della Costituzione italiana nel 1948, che riconosce esplicitamente i diritti delle donne, e l'approvazione della legge sul divorzio nel 1970, che ha dato alle donne maggiori diritti nella sfera familiare.

E poi, altri step importanti:

  • Negli anni '70, il dibattito sulla parità di genere si è intensificato e sono state introdotte alcune leggi che hanno riconosciuto i diritti delle donne, come il diritto al lavoro e alla parità salariale.
  • Una delle leggi più significative è stata la Legge 903/1977, che ha introdotto l'obbligo di parità salariale tra uomini e donne per il medesimo lavoro.
  • Successivamente, negli anni '80, è stata introdotta la Legge 903/1981 sul diritto delle donne all'educazione e alla formazione professionale, promuovendo così l'accesso delle donne a ruoli lavorativi di maggior responsabilità.
  • Nel 1996 è stata approvata la Legge 125/1996 che ha introdotto misure per la prevenzione della violenza di genere e la tutela delle vittime.
  • Nel 2011 è stata introdotta la legge 120/2011, che ha istituito il reato di stalking e ha rafforzato le tutele per le donne vittime di violenza domestica.

Storia della Parità di Genere - UOMOeAMBIENTE

Agenda 2030 Obiettivo 5: uguaglianza di genere ed emancipazione femminile

A livello mondiale, nel settembre 2015, i 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile da raggiungere entro i prossimi 15 anni, la cosiddetta “Agenda 2030”.

L’Obiettivo 5 dell'Agenda 2030 dell'ONU si propone di raggiungere l'uguaglianza di genere e l'empowerment di tutte le donne e le ragazze, affrontando le disuguaglianze di genere in tutte le loro forme. Questo obiettivo si concentra sulla promozione dei diritti delle donne e sulla loro partecipazione attiva a tutti i livelli di decisione.

Le tre azioni chiave della strategia si possono riassumere nella lotta alla violenza sulle donne, nella possibilità per le donne di raggiungere posizioni apicali nel mondo lavorativo e nella politica, e nell’adozione della prospettiva di genere in tutti i provvedimenti normativi.

Nonostante si siano fatti notevoli passi sulla strada dei diritti delle donne, la piena uguaglianza tra i generi oggi è ancora un obiettivo da raggiungere.

 

La Costituzione Italiana e la Parità di Genere

La Costituzione Italiana è il fondamento giuridico della nostra nazione. Il primo vero intervento dello Stato italiano in merito alla parità di genere risale al 24 marzo del 1947, data in cui l’Assemblea Costituente approvò l’articolo 3 della Costituzione, proclamando l’uguaglianza tra uomo e donna e la non discriminazione di fronte alla legge.

Risale al 1950 la legge sulla “tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri”, con la quale si introduce il divieto di licenziamento dall’inizio della gestazione fino al compimento del primo anno di età del bambino. Si aggiunge anche quello di non affidare alle donne incinte lavori fisicamente faticosi o insalubri, come ad esempio il sollevamento di pesi e l’esposizione a sostanze tossiche.

Negli anni, la Costituzione è stata modificata per garantire una maggiore parità di genere, come ad esempio con l'aggiunta del comma 2 dell'articolo 51 che prevede la parità di genere nei ruoli e nelle funzioni pubbliche.

Nel 1963, il Parlamento italiano approva l’abolizione delle clausole di nubilato e riconosce dignità al lavoro domestico delle donne. Vengono approvate le norme che vietano il licenziamento in caso di matrimonio e sostengono la maternità delle lavoratrici agricole.

La Costituzione italiana ha fornito una base solida per le leggi a favore della parità di genere in Italia. Ad oggi, molte leggi sono state promulgate per garantire l'uguaglianza di genere e proteggere le donne e le minoranze di genere dalla discriminazione.

 

Leggi sulla Parità di Genere in Italia

L'Italia ha compiuto importanti passi avanti nella promozione della parità di genere grazie all'emanazione di diverse leggi.

La legge 125/1991 è stata la prima legge in Italia ad affrontare la questione delle disuguaglianze di genere. Promulgata nel 1991, ha introdotto importanti misure per promuovere la parità tra uomini e donne, sia a livello lavorativo che sociale. Tra i suoi principali punti, la legge prevede l'obbligo di rispettare la parità di retribuzione tra uomini e donne per lo stesso lavoro, l'accesso alle cariche pubbliche in base al merito e la tutela delle donne dallo stalking e dalla violenza domestica.

Le donne sono state ammesse a pieno titolo all’interno delle Forze armate e nel corpo della Guardia di Finanza soltanto agli inizi del 2000, dopo l’approvazione della legge 380/1999: “Delega al Governo per l’istituzione del servizio militare volontario femminile”.

La legge 53/2000 è stata introdotta per garantire una maggiore tutela delle donne nel mondo del lavoro e incentiva l'accesso delle donne a posti di responsabilità. La legge prevede misure per prevenire e combattere la discriminazione di genere, in particolare nei processi di assunzione e promozione. Inoltre, sono previste sanzioni per le aziende che non rispettano i diritti delle donne sul luogo di lavoro. La legge ha avuto un impatto positivo, portando a una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro e a un aumento della consapevolezza sui diritti delle donne.

In Italia, esistono leggi che promuovono la tutela della maternità e delle famiglie. Tra le più importanti, vi è la Legge 151/2001 che garantisce la tutela del lavoro durante la gravidanza e il post-partum. Questa legge prevede il divieto di licenziamento della lavoratrice madre e la possibilità di fruire di permessi retribuiti per l'allattamento e la cura del bambino. Inoltre, la Legge 104/1992 prevede la concessione di permessi retribuiti per assistere familiari con disabilità o gravi patologie.

La legge 198/2006, nota anche come "Legge sul contrasto alla violenza di genere", è un importante strumento a tutela della parità di genere in Italia. La legge definisce la violenza di genere come un reato e prevede misure di prevenzione e protezione per le donne vittime di violenza. I risultati di questa legge sono stati positivi, ma purtroppo la violenza di genere è ancora un problema diffuso nella società italiana. Secondo le statistiche, ogni anno circa 6 milioni di donne subiscono violenza fisica o sessuale.

È quindi necessario un costante impegno per garantire una maggiore applicazione e miglioramenti della legge, oltre a una cultura di rispetto e uguaglianza di genere. L'obiettivo è quello di costruire una società in cui tutte le donne possano vivere libere dalla violenza e in cui la parità di genere sia una realtà concreta.

La legge 119/2013, nota anche come legge “Parità di Genere” si concentra sulla promozione e la tutela della parità di genere nelle cariche pubbliche. Il suo obiettivo è quello di garantire una rappresentanza equilibrata tra uomini e donne nei ruoli di potere e decisionali, sia a livello nazionale che locale. Questa legge ha portato a importanti cambiamenti nel panorama politico italiano, con un aumento della presenza femminile in posizioni di responsabilità all'interno delle istituzioni pubbliche.

La Legge n. 162 del 2021 sulla parità di genere in ambito lavorativo ha introdotto la certificazione per la parità di genere.

Nonostante questi sforzi, ancora oggi esistono disparità tra uomini e donne sul posto di lavoro. È quindi necessario un costante monitoraggio e un'implementazione efficace delle leggi esistenti per garantire una reale parità di genere in Italia.

Inclusione - UOMOeAMBIENTE

La situazione attuale della parità di genere in Italia

La parità di genere in Italia è un tema sempre più rilevante e attuale, ma purtroppo, nonostante i progressi fatti, la strada verso l'uguaglianza è ancora lunga.

Secondo quanto riportato dal Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum, il nostro Paese si trova ancora al 63º posto nel mondo per divario di genere

Nel mercato del lavoro, le donne guadagnano in media il 16% in meno rispetto agli uomini, e solo il 31% delle donne occupa posizioni di leadership nelle aziende. Inoltre, solo il 32% dei parlamentari italiani sono donne, rendendo il paese uno dei peggiori in Europa per la rappresentanza femminile in politica.

Anche nella società in generale, le donne si trovano ancora a dover affrontare pregiudizi e stereotipi che limitano le loro opportunità e la loro autonomia. È importante riconoscere queste disuguaglianze e continuare la lotta per la parità di genere nonostante i progressi fatti finora. Solo attraverso uno sforzo costante e coordinato possiamo sperare di raggiungere una vera uguaglianza di genere in Italia.

Tuttavia, negli ultimi anni, la legislatura più recente ha fatto passi avanti significativi per promuovere la parità di genere in Italia. Grazie alla Legge sullo Stalking del 2009 e alla Legge sul Dopo di Domani del 2017, sono stati introdotti nuovi strumenti per contrastare la violenza di genere e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza.

Inoltre, la recente approvazione della Legge sulle Quote Rosa, che impone una presenza minima di donne nei Consigli di amministrazione delle grandi aziende, dimostra un impegno concreto per garantire una maggiore rappresentatività femminile nei ruoli di potere. Nonostante ci siano ancora molte sfide da affrontare, è importante riconoscere e apprezzare i progressi fatti finora e continuare a lavorare per questo obiettivo.

 

Cos'è la UNI/PdR 125:2022

La UNI/PdR 125:2022 è una norma tecnica approvata dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) per promuovere la parità di genere in Italia. È stata sviluppata con l'obiettivo di aiutare le aziende e le istituzioni a promuovere l'uguaglianza di genere e a creare un ambiente di lavoro inclusivo per tutti. La norma fornisce linee guida e raccomandazioni per le organizzazioni italiane su come implementare politiche di parità di genere in modo efficace ed efficiente.

La UNI/PdR 125:2022 è stata approvata dopo un processo di sviluppo e consultazione che ha coinvolto esperti di diversi settori, rappresentanti delle aziende e delle istituzioni e rappresentanti delle organizzazioni per i diritti delle donne. È il primo documento in Italia a fornire linee guida specifiche per promuovere la parità di genere nelle organizzazioni.

 

Come conformarsi alla UNI/PdR 125:2022

Per essere in conformità con la norma UNI/PdR 125:2022, le aziende italiane devono seguire alcune linee guida e requisiti specifici. In primo luogo, è necessario comprendere i principi della norma e le raccomandazioni per la promozione della parità di genere all'interno dell'organizzazione. È essenziale coinvolgere tutti i livelli dell'azienda, dalla leadership ai dipendenti, per ottenere una cultura inclusiva e di uguaglianza di genere.

È importante anche sviluppare una strategia mirata a garantire l'applicazione della norma e il raggiungimento degli obiettivi di parità di genere. Ciò può includere la revisione delle politiche di assunzione e promozione, l'implementazione di programmi di formazione e la creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e di sostegno per tutte le persone presenti in azienda.

Per superare eventuali ostacoli nell'adozione della norma, le aziende possono accedere a risorse e supporto disponibili, come formazione specifica sulla parità di genere e consulenza da parte di esperti. Inoltre, è importante mantenere un monitoraggio costante dei progressi e apportare eventuali modifiche per continuare a migliorare e adattarsi alle esigenze in continua evoluzione della parità di genere.

Con un impegno continuo e una strategia ben definita, le aziende possono adeguarsi alla UNI/PdR 125:2022 e contribuire alla promozione della parità di genere in Italia.

Prassi Parità Genere - UOMOeAMBIENTE

Ruolo delle aziende nella promozione della parità di genere

Le aziende svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della parità di genere in Italia. Oltre a conformarsi alla normativa UNI/PdR 125:2022, le aziende possono adottare iniziative e politiche interne per raggiungere gli obiettivi di uguaglianza di genere. Questo non solo favorisce un ambiente di lavoro più inclusivo, ma anche miglioramenti a livello aziendale come maggiore innovazione e produttività dei dipendenti.

Molte aziende stanno già implementando con successo politiche di parità di genere, tra cui l'adozione di quote rosa nei processi di selezione e promozione, la sensibilizzazione sulle tematiche di genere e l'istituzione di programmi di mentoring per le donne in posizioni di leadership.

Le aziende possono collaborare con istituzioni e organizzazioni per promuovere la parità di genere nella società italiana in generale. Questo può includere sponsorizzazioni di eventi e progetti che promuovono l'uguaglianza di genere e la sensibilizzazione sulla diversità. In questo modo, le aziende possono svolgere un ruolo importante nel creare un futuro più equo e inclusivo per tutti.

Il settore aziendale svolge un ruolo fondamentale nella promozione della parità di genere in Italia. Le aziende hanno la possibilità di influenzare positivamente la società attraverso la loro politica interna e il loro impatto sulla comunità in cui operano. La diversità di genere e l'inclusione sono fattori di successo per le aziende, poiché promuovono la creatività, la produttività e la competitività.

 

Ruolo di UOMOeAMBIENTE nel raggiungimento della certificazione UNI/PdR 125:2022

UOMOeAMBIENTE è stata una delle prime aziende italiane a ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere.

Noi di UOMOeAMBIENTE, siamo un team di consulenti specializzati nella promozione della parità di genere, supportiamo le organizzazioni durante tutto il percorso di preparazione del Sistema di Gestione e durante l'Audit per il conseguimento della certificazione. In caso di osservazioni sollevate dall'Ente di Certificazione, il nostro team interviene per risolverle e garantire il conseguimento della certificazione, aiutandole a identificare le aree che richiedono miglioramento e fornendo linee guida per la creazione di un piano d'azione.

Durante l'Audit per il conseguimento della certificazione, forniamo assistenza ai nostri clienti, garantendo loro di avere un supporto costante e professionale. Non solo adottiamo la prassi internamente, ma mettiamo a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how per orientare le aziende con precisione attraverso ogni passo verso il raggiungimento della certificazione UNI/PdR 125:2022.

A 100 anni dalla prima legge sull'uguaglianza di genere in Italia, è importante riflettere sui progressi fatti e su quelli ancora da fare. Continuare la lotta per la parità di genere è fondamentale per costruire una società più equa e inclusiva per le donne. È un impegno che richiede la partecipazione di tutti, sia a livello individuale che collettivo. Soltanto così potremo guardare al futuro con ottimismo e speranza per una società in cui uomini e donne hanno le stesse opportunità e diritti.