La Direttiva NIS2 rappresenta un passo cruciale nel rafforzamento della regolamentazione della cybersicurezza in Europa. Spesso si tende a confondere la conformità alla NIS2 con la semplice adozione della norma ISO 27001, ma questa è una visione riduttiva. Sebbene la certificazione ISO 27001 fornisca un valido framework per la gestione della sicurezza delle informazioni, la NIS2 impone obblighi specifici che vanno ben oltre. Non si tratta solo di implementare un sistema di gestione della sicurezza, ma di garantire una protezione complessiva che comprende requisiti operativi, controlli sulla supply chain e obblighi di segnalazione degli incidenti.
Conformità al GDPR e alla NIS2: un legame fondamentale per la sicurezza informatica
La Direttiva NIS2 è strettamente interconnessa con il GDPR. Mentre il GDPR si concentra sulla protezione dei dati personali, la NIS2 ha l'obiettivo di garantire la resilienza delle infrastrutture digitali. Di conseguenza, molte aziende, nell’adeguarsi alla NIS2 per rafforzare la propria sicurezza informatica, si troveranno a dover implementare misure che facilitano anche la compliance al GDPR, come il monitoraggio degli accessi, la gestione degli incidenti e la protezione delle informazioni sensibili. L'obiettivo principale è assicurare che tutti gli attori coinvolti, dalle grandi imprese operanti nei settori critici alle piccole realtà fornitrici nella supply chain, adottino adeguate misure di protezione informatica, riducendo i rischi di attacchi e compromissioni. Tuttavia, non tutti i soggetti hanno gli stessi obblighi e requisiti: le azioni da intraprendere variano infatti in base al ruolo che ciascuna azienda ricopre nel panorama della sicurezza informatica e delle infrastrutture critiche.
Le principali differenze tra ISO 27001 e NIS2: cosa devi sapere
La ISO 27001 si concentra sulla gestione della sicurezza delle informazioni attraverso un sistema di gestione certificato, mentre la NIS2 va oltre, imponendo misure specifiche e controlli stringenti per proteggere le infrastrutture critiche.
I soggetti essenziali, come le grandi aziende che operano in settori critici, sono chiamati a una responsabilità particolarmente elevata. Queste imprese rappresentano il fulcro di settori strategici come l’energia, i trasporti, la finanza e la sanità, e una loro compromissione potrebbe avere conseguenze devastanti sia per la società che per l’economia. Per questo motivo, non possono permettersi alcun errore e sono obbligate ad adottare misure di sicurezza avanzate e strutturate, in grado di proteggere le loro operazioni da minacce e vulnerabilità.
I soggetti importanti sono anch’essi tenuti a rispettare la normativa, ma con un livello di supervisione meno rigido. Ciò non implica che possano trascurare la sicurezza, ma semplicemente che hanno maggiore flessibilità nell'implementarla. Le autorità intervengono solo in caso di sospetti o violazioni segnalate, senza effettuare controlli continui e proattivi come accade invece per i soggetti essenziali.
C'è poi tutta la questione della supply chain. Molte aziende non sono direttamente regolamentate dalla NIS2, ma operano come fornitori per quelle che lo sono. Questo significa che, pur non essendo soggette a obblighi diretti, devono comunque garantire standard di sicurezza elevati perché una vulnerabilità nei loro sistemi potrebbe compromettere un intero ecosistema di clienti. Le aziende della supply chain devono assicurarsi di avere procedure di sicurezza solide e strutturate. Per esempio, un’azienda che fornisce servizi cloud a una banca deve garantire che le proprie infrastrutture siano sicure e conformi agli standard richiesti, perché un attacco ai suoi server potrebbe compromettere i dati bancari dei clienti finali.
Per mettere in pratica tutto questo, le aziende possono fare riferimento a framework consolidati come l’ISO 27001, che fornisce linee guida per la gestione della sicurezza delle informazioni. Tuttavia, affidarsi unicamente alla ISO 27001 non è sufficiente per la conformità alla NIS2. La direttiva europea impone requisiti più dettagliati e specifici che non sempre sono coperti da una certificazione ISO. Di conseguenza, un'azienda certificata ISO 27001 dovrà comunque implementare ulteriori misure per soddisfare gli obblighi della direttiva.
La sicurezza informatica: una sfida tecnologica, organizzativa e culturale
È fondamentale stabilire strategie chiare, sensibilizzare il personale, adottare piani di emergenza e assicurarsi che ogni livello aziendale sia coinvolto nel processo di protezione. Adattarsi alla NIS2 non è solo una questione di conformità normativa, ma anche di sopravvivenza nel mercato digitale. Chi non è preparato si espone a sanzioni pesanti e rischia di perdere la fiducia di clienti e partner. Ogni azienda deve partire dalla propria posizione attuale, valutare i rischi specifici e implementare misure adeguate. Un’organizzazione che adotta un approccio superficiale alla cybersecurity potrebbe trovarsi vittima di un attacco ransomware che paralizza le sue operazioni per settimane, mentre un’azienda ben preparata sarà in grado di rispondere rapidamente e minimizzare i danni.
Un’azienda conforme alla NIS2 adotta misure avanzate di cybersecurity che riducono il rischio di violazioni dei dati personali, facilitando così anche la conformità al GDPR. D’altro canto, un incidente di sicurezza rilevante per la NIS2 potrebbe richiedere una notifica anche ai sensi del GDPR, qualora coinvolga informazioni personali. Questo implica che le organizzazioni devono implementare processi integrati per la gestione delle segnalazioni e dei piani di risposta agli incidenti, garantendo un coordinamento efficace tra i team di cybersecurity e quelli dedicati alla protezione dei dati personali.
Se si vuole verificare il proprio stato di conformità alla NIS2, basta seguire questo semplice check-up basato sulle linee guida fornite dall’ACN:
- Hai effettuato una valutazione del rischio per identificare eventuali vulnerabilità nei tuoi sistemi?
- Hai implementato un piano di gestione delle crisi e una procedura di risposta agli incidenti informatici?
- Le infrastrutture IT sono protette con sistemi aggiornati di firewall, crittografia e controllo degli accessi?
- Hai predisposto un sistema di backup e ripristino per garantire la continuità operativa in caso di attacco informatico?
- Stai monitorando costantemente la sicurezza della tua supply chain e dei fornitori terzi? E i tuoi dipendenti hanno ricevuto una formazione adeguata sulla sicurezza informatica?
Se la risposta a una o più di queste domande è "no", è il momento di intervenire. La cybersicurezza è un processo continuo, e la conformità alla NIS2 non è solo un obbligo, ma un'opportunità per rendere la tua azienda più sicura e resiliente. Se la tua azienda è già certificata ISO 27001, questo è un ottimo punto di partenza, ma non garantisce automaticamente la conformità alla NIS2. Devi assicurarti di coprire tutti i requisiti specifici della direttiva, come la gestione della supply chain, l’obbligo di segnalazione degli incidenti e l’adozione di misure di sicurezza minime definite a livello europeo.
Quando si parla di sicurezza informatica, adottare misure efficaci non è più un’opzione, ma una necessità. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha individuato 15 controlli essenziali che ogni azienda dovrebbe implementare per proteggere i propri sistemi e dati. Si tratta di una serie di azioni pratiche che riguardano diversi aspetti della sicurezza, dalla gestione degli accessi alla protezione della rete, fino alla consapevolezza del personale.
La formazione del personale gioca un ruolo cruciale nella sicurezza aziendale
Tutto parte da una conoscenza approfondita delle risorse digitali dell’organizzazione, che deve essere acquisita e mantenuta nel tempo. È fondamentale, infatti, identificare con precisione i dati e i sistemi critici, per garantire che siano protetti adeguatamente. Un aspetto altrettanto importante è la governance della sicurezza: ogni utente dovrebbe avere accesso esclusivamente alle informazioni necessarie per svolgere il proprio ruolo, limitando così i danni potenziali nel caso in cui un account venga compromesso. In questo contesto, sensibilizzare l’intero personale sui rischi legati alla cybersecurity è essenziale. I dipendenti devono essere formati sulle minacce esistenti e sulle buone pratiche da adottare, poiché un individuo inconsapevole o negligente può facilmente diventare il punto di vulnerabilità che un attaccante sfrutta per penetrare nei sistemi aziendali.
La cybersecurity non è un prodotto da acquistare una sola volta, ma un processo continuo che richiede attenzione costante, aggiornamenti regolari e un impegno diffuso nella sensibilizzazione a tutti i livelli. È un investimento che coinvolge l'intera organizzazione e che deve essere considerato parte integrante della cultura aziendale.
Il supporto di Uomo e Ambiente per la conformità alla NIS2
Adeguarsi alla Direttiva NIS2 richiede un approccio strategico e strutturato, e Uomo e Ambiente è il partner ideale per guidare le aziende in questo percorso. Grazie alla nostra esperienza, supportiamo le organizzazioni nell’identificazione delle misure di sicurezza necessarie, nella valutazione dei rischi informatici e nell’implementazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza delle Informazioni (SGSI) conforme alla ISO 27001 e ai requisiti NIS2. Offriamo consulenza specializzata per la valutazione della supply chain, la definizione di piani di risposta agli incidenti, la formazione del personale e l’adozione di best practice di cybersecurity. Il nostro obiettivo è aiutare le aziende a garantire resilienza operativa, protezione dei dati e continuità del business, riducendo al minimo i rischi e assicurando la conformità normativa in modo efficace e sostenibile.
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