Nel contesto della salute e della sicurezza sul lavoro, la valutazione dei rischi è una componente fondamentale per garantire un ambiente lavorativo sicuro e protetto per tutti i dipendenti. Tuttavia, sebbene la normativa e le linee guida tecniche siano generalmente orientate a considerare i rischi in modo universale, la valutazione dei rischi in ottica di genere rappresenta una dimensione che, seppur in progressivo sviluppo, non ha ancora raggiunto il pieno potenziale.

Sesso e genere: una distinzione fondamentale

Il sesso si riferisce alle differenze biologiche tra uomini e donne, come le caratteristiche anatomiche e fisiologiche, che influenzano in modo diretto la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il genere, invece, riguarda le costruzioni sociali e culturali che definiscono i ruoli, i comportamenti e le aspettative verso gli individui in base al loro sesso. Sebbene queste distinzioni siano fondamentali per comprendere come i rischi si manifestano in modo diverso tra uomini e donne, la sfida consiste nel raccogliere dati e analizzare i fattori di rischio in modo dettagliato e disaggregato.

L'importanza di una valutazione dei rischi "di genere"

La valutazione dei rischi in ottica di genere deve tener conto di come uomini e donne reagiscono in maniera differente a determinate esposizioni, non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico. Ad esempio, alcune ricerche hanno evidenziato come le donne siano maggiormente esposte a rischi legati a determinati agenti patogeni o alle malattie autoimmuni, mentre gli uomini, seppur generalmente meno esposti a queste problematiche, possono manifestare patologie come l’osteoporosi o fratture osteoporotiche in misura più significativa di quanto spesso riconosciuto.

Un esempio classico di rischio che ha una dimensione di genere è la movimentazione manuale dei carichi. Sebbene la normativa sugli infortuni e la prevenzione dei rischi muscolo-scheletrici (MSD) abbia da tempo riconosciuto l'importanza di questo aspetto, è necessario un maggiore approfondimento per capire come uomini e donne possano essere esposti in modo diverso a questi rischi a causa delle diverse caratteristiche fisiche e delle mansioni svolte. Le donne, ad esempio, potrebbero essere maggiormente coinvolte in attività che comportano posture prolungate o movimenti ripetitivi, mentre gli uomini potrebbero essere più esposti a carichi pesanti.

Dati disaggregati per sesso: una necessità

Un passo fondamentale per avanzare in questa direzione è disporre di una raccolta di dati dettagliata e disaggregata per sesso. Questo approccio consentirebbe di analizzare l’effetto di specifici rischi su uomini e donne, al fine di individuare interventi di prevenzione più mirati ed efficaci. Tuttavia, la realtà attuale ci mostra che la raccolta di dati adeguati è ancora parziale. Sebbene in alcuni ambiti, come la movimentazione dei carichi e le malattie muscolo-scheletriche, siano stati compiuti dei progressi, mancano ancora standard definiti che possano essere utilizzati dalle imprese per implementare misure di sicurezza personalizzate.

uomo e donna che caricano dei pacchi in un furgoncino

Il contributo di INAIL

Per venire incontro a questa necessità, l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ha avviato un progetto specifico per supportare le imprese nella valutazione dei rischi in ottica di genere. Questo progetto mira a raccogliere e analizzare dati relativi alle esposizioni lavorative, fornendo risposte concrete e specifiche sia ai datori di lavoro che ai lavoratori. L'obiettivo è di sviluppare linee guida basate su dati scientifici per migliorare la sicurezza sul lavoro e promuovere una cultura di prevenzione che tenga conto delle differenze di genere.

Rischi specifici da valutare

I rischi da valutare in ottica di genere sono molteplici e spaziano dai rischi fisici a quelli psicologici, fino a quelli legati alla tecnologia e all’organizzazione del lavoro. Tra i principali rischi legati al genere, vi sono:

  1. Movimentazione manuale dei carichi
  2. Radiazioni ionizzanti
  3. Microclima e sollecitazioni termiche
  4. Sostanze pericolose
  5. Ergonomia
  6. Fattori psicologici
  7. Videoterminali
  8. Posture
  9. Organizzazione del lavoro

Alcuni esempi

Le differenze nella salute e nella malattia tra uomini e donne sono ben documentate. Ad esempio, gli infarti del miocardio si manifestano con sintomi differenti a seconda del sesso. Le donne tendono a riferire sintomi meno evidenti e non sempre riconosciuti come tipici di un infarto, mentre gli uomini presentano sintomi più classici. Inoltre, le donne, grazie a un sistema immunitario generalmente più competente, sono meno vulnerabili a malattie infettive ma più soggette a patologie autoimmuni. D'altro canto, gli uomini tendono a sottovalutare o non essere diagnosticati per malattie come l'osteoporosi, che è tradizionalmente considerata una patologia femminile, ma che colpisce anche una percentuale significativa di uomini oltre i 50 anni.

Anche l'ambito psicologico mostra differenze di genere significative. Le donne tendono a segnalare maggiori difficoltà nel bilanciare il lavoro e la vita privata, mentre gli uomini lamentano spesso difficoltà legate al contenuto e alla soddisfazione del lavoro. La conciliazione dei tempi tra lavoro e famiglia rimane un tema particolarmente critico per le donne, con implicazioni per la salute mentale e il benessere complessivo.

Verso una cultura di gender equality

Infine, un altro vantaggio della valutazione dei rischi in ottica di genere è la possibilità di identificare disuguaglianze che vanno oltre la salute fisica e psicologica. L’analisi dei dati aziendali, disaggregati per sesso, può infatti rivelare disparità nell’accesso alla formazione, agli avanzamenti di carriera e a opportunità di sviluppo professionale. Questo non solo favorisce l’adozione di politiche di sicurezza sul lavoro più inclusive, ma costituisce anche una base fondamentale per promuovere la gender equality all’interno delle imprese.

Garantire pari opportunità di carriera, un ambiente di lavoro privo di stereotipi e discriminazioni, e promuovere la partecipazione delle donne ai processi decisionali sono obiettivi imprescindibili per costruire una cultura aziendale equa e inclusiva. La valutazione dei rischi in ottica di genere non si limita, quindi, a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma contribuisce a creare un ambiente che rifiuti ogni forma di abuso, sia fisico, verbale o digitale.

Opportunità di carriera per donna e uomo.

Conclusione

La valutazione dei rischi in ottica di genere è una necessità che deve essere affrontata con urgenza per garantire una tutela completa per tutti i lavoratori, uomini e donne, in ambito professionale. Solo un’analisi approfondita delle differenze di genere, supportata da dati scientifici e normativa specifica, permetterà di migliorare non solo la sicurezza, ma anche le condizioni di lavoro e la qualità della vita professionale per tutti. La strada è ancora lunga, ma con l’impegno di istituzioni come l’INAIL e la consapevolezza crescente nelle imprese, siamo sulla buona strada per un futuro più equo e sicuro sul lavoro.

Noi di UOMOeAMBIENTE, durante le nostre valutazioni, prestiamo particolare attenzione anche a questi aspetti, integrando un approccio di genere nell'analisi dei rischi per offrire soluzioni di prevenzione su misura per ogni realtà aziendale. La nostra esperienza ci permette di supportare le imprese nell'adozione di pratiche di sicurezza che tengano conto delle differenze di genere, contribuendo a creare un ambiente lavorativo più inclusivo e sicuro per tutti.

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