Il 31 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del Risparmio, una ricorrenza che affonda le sue radici nel 1924, quando a Milano si tenne il Primo Congresso Internazionale del Risparmio, organizzato dall’Istituto Internazionale delle Casse di Risparmio.

Da allora, questa data è diventata un’occasione per riflettere sull’importanza di gestire con prudenza e lungimiranza le risorse economiche, non solo come gesto individuale ma come valore collettivo. Nel tempo, il significato della giornata si è ampliato, evolvendo insieme ai bisogni e alle sfide della società. Se negli anni del dopoguerra risparmiare rappresentava una forma di sicurezza per le famiglie e le imprese, oggi assume una connotazione molto più ampia: non si tratta solo di mettere da parte denaro, ma di gestire consapevolmente ciò che si possiede, evitando sprechi e massimizzando l’efficienza delle risorse.

Questa evoluzione riflette un cambio culturale profondo. In un contesto globale segnato da instabilità economica, crisi energetiche e cambiamenti climatici, il risparmio non è più soltanto un principio economico, ma un atto di responsabilità ambientale e organizzativa.

I dati più recenti lo confermano: secondo un’analisi di Banca d’Italia del 2024 dal titolo “Conti nazionali per settore istituzionale | Anni 1995–2024”, la propensione a risparmiare delle famiglie italiane è salito al 9% nel 2024 del reddito disponibile, ma con una crescente attenzione all’efficienza energetica e agli investimenti “sostenibili” rispetto agli anni investigati.
Parallelamente, un’indagine Ipsos per Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio)  dal titolo “1924-2024 Cento anni di cultura del risparmio – Indagine ACRI-IPSOS” evidenzia che oltre il 70% degli italiani negli ultimi 6 anni da un’accezione positiva al termine risparmio associando comportamenti responsabili come il contenimento dei consumi o la riduzione degli sprechi, piuttosto che all’accumulo di ricchezza.

In questa prospettiva, risparmiare può diventare uno strumento di impatto positivo: significa infatti usare meglio le risorse, ridurre gli sprechi, ottimizzare i processi e allungare il ciclo di vita dei beni per un futuro più equilibrato.

Dal risparmio domestico all’efficienza organizzativa

Il risparmio parte sempre dalle piccole azioni quotidiane, da quei gesti che possono sembrare minimi ma che, ripetuti nel tempo e condivisi da molti, generano un impatto significativo. Ogni scelta, dal modo in cui utilizziamo l’energia fino a come gestiamo il nostro tempo e le nostre risorse, contribuisce a costruire una cultura della consapevolezza e dell’efficienza.

Tra i molti ambiti in cui questa logica trova applicazione, l’uso del riscaldamento domestico rappresenta un esempio particolarmente concreto. È un gesto comune, che riguarda tutti, ma che porta con sé un forte valore economico e ambientale: gestire in modo intelligente la temperatura delle nostre case significa non solo contenere i costi, ma anche ridurre consumi e impatti energetici.

Come ricorda Irene Greguoli Venini in un articolo pubblicato su ItaliaOggi, con l’arrivo della stagione fredda bastano semplici attenzioni — come mantenere una temperatura moderata, limitare le ore di accensione o migliorare l’isolamento termico — per rendere gli ambienti confortevoli e sostenibili. La gestione del calore è, in questo senso, una metafora perfetta: imparare a dosare ciò che abbiamo, senza sprecarlo, è il primo passo per costruire un modello di risparmio realmente sostenibile. Nella tabella qui riportata sono raccolti tutti i consigli riportati nell’articolo tradotti anche per un contesto aziendale. 31 ottobre, Giornata Mondiale del Risparmio: risparmiare vuol dire creare valore sostenibile

Questi principi, se trasferiti nel contesto aziendale, assumono un valore ancora più strategico.
La gestione consapevole delle risorse non è solo una questione di sostenibilità, ma di efficienza e competitività. Ogni impresa può “risparmiare” in modo intelligente attraverso le azioni proposte nella tabella riportata.

Risparmiare, quindi, non si traduce in riduzione della spesa a scapito della qualità, ma in ottimizzazione intelligente: significa usare solo ciò che serve, dove serve, quando serve.
E questo vale tanto per un appartamento quanto per un’azienda con centinaia di dipendenti.

Le organizzazioni che adottano politiche di efficienza e controllo dei consumi non solo riducono i costi operativi, ma migliorano la propria reputazione, rispondendo alle aspettative di clienti e stakeholder sempre più attenti alla sostenibilità.

Risparmio e sostenibilità: due volti dello stesso principio

Risparmio e sostenibilità sono due concetti che, pur nati in contesti diversi, condividono la stessa radice: la gestione responsabile delle risorse.
Risparmiare non significa sottrarre, ma valorizzare. È la capacità di prolungare l’utilità dei beni, ridurre gli sprechi, massimizzare l’efficienza e generare valore nel tempo.

Lo stesso principio guida i modelli di economia circolare, che promuovono il riutilizzo, la rigenerazione e la riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi.
Allo stesso modo, le strategie ESG spingono le aziende a integrare la dimensione economica con quella ambientale e organizzativa, riconoscendo che un’impresa sostenibile è prima di tutto un’impresa efficiente. Ridurre sprechi energetici e materiali contribuisce direttamente agli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance), oggi sempre più rilevanti anche nei processi di rendicontazione e nelle strategie di posizionamento aziendale.

In questo senso, risparmiare diventa il primo passo verso la sostenibilità:

  • perché ottimizzare significa inquinare meno e produrre meglio;
  • perché ridurre i consumi libera risorse per innovazione e ricerca;
  • perché una gestione attenta e misurabile delle risorse crea fiducia, stabilità e valore condiviso.

A livello operativo, strumenti come le norme ISO 14001 (gestione ambientale) e ISO 50001 (gestione dell’energia) offrono alle organizzazioni un quadro concreto per strutturare il proprio percorso verso un’efficienza sistematica.
Queste certificazioni non sono meri adempimenti, ma metodologie per rendere visibile e misurabile la sostenibilità, trasformando il risparmio in un vantaggio competitivo duraturo.

In un’epoca in cui la scarsità delle risorse è una realtà sempre più tangibile, saperle gestire con intelligenza è una buona pratica, ma soprattutto una condizione necessaria per prosperare.

Uomo & Ambiente e la gestione consapevole delle risorse

In UOMOeAMBIENTE crediamo che la sostenibilità non sia un traguardo, ma un percorso fatto di scelte quotidiane e strategie concrete.
Accompagniamo le imprese nella costruzione di modelli di gestione efficiente delle risorse, aiutandole a trasformare la riduzione degli sprechi in valore reale, economico e reputazionale.

Lavoriamo perché ogni organizzazione possa sviluppare una visione sistemica del risparmio, integrandolo nei propri processi, nella propria governance e nella propria cultura aziendale.

Il risparmio, inteso come uso intelligente delle risorse, è uno dei fili che lega tutte le dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale e organizzativa.
Per questo lo consideriamo una competenza chiave per il futuro delle imprese.

Gestire le risorse con consapevolezza significa infatti creare un equilibrio tra performance e responsabilità, tra crescita e rispetto.
È un cambiamento culturale prima ancora che operativo, che rende le organizzazioni più solide, più innovative e più pronte ad affrontare le sfide di un mondo in trasformazione.

Contattaci per iniziare il tuo percorso di risparmio.