Andrea Filograno, Consulente Junior per l’Ambiente e la Sicurezza

Classe ’93, di origine pugliese – «mi raccomando, scrivilo che sono di Lecce!» – ma torinese d’adozione, il suo Pokémon preferito è Pikachu. Andrea Filograno si è trasferito nel capoluogo sabaudo 7 anni fa per frequentare il Politecnico di Torino e non ha ancora abbandonato questa città, dove vive in compagnia di due amici che lo riempiono di amore incondizionato: Peggy, un meticcio adottato dal canile di Siracusa «che vive con me da anni, è una vera e propria compagna di vita» ed Ettore, un bassotto «che somiglia ad un piccolo uragano». Quando non lavora o non è a spasso con i suoi quattrozampe ama chiacchierare “a distanza” con la sua famiglia – tra mamma, papà, zio, nipotina e amici «il giro di videochiamate è sempre lunghissimo» – e leggere. Il suo libro preferito è Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, che ritiene un vero e proprio manuale di vita da rispolverare in età adulta. “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante” è la frase che riassume più efficacemente la sua vita. Anche se parlare di tempo perduto proprio non gli piace: «preferisco usare il termine “investito”. Il tempo non si perde mai, al limite si può investirlo con basso profitto, ma scegliere di dedicarsi anima e corpo a ciò che amiamo, a chi vogliamo bene, non è mai una scelta sbagliata».

 

Come sei arrivato in UOMOeAMBIENTE?

«Ah, ma iniziamo con le domande così, dirette? E io che mi ero preparato un prologo! (ride, ndr). Era il 2020 e avevo appena conseguito la laurea magistrale in Ingegneria per l’ambiente e il territorio, orientamento per la tutela ambientale, con una votazione di 110. Inizialmente avevo il timore che la situazione pandemica costituisse un ostacolo per la ricerca di un’occupazione ma, per fortuna, non è andata così e ho avuto l’occasione di fare parecchi colloqui. Fino a quando un mio professore universitario mi ha informato che UOMOeAMBIENTE era alla ricerca di una figura come la mia, con un inquadramento junior, da fare crescere all’interno dell’azienda. Così ho mandato subito il mio curriculum vitae e sono stato ricontattato dagli AD e fondatori Mario Burrascano e Nunzia Giunta per un incontro conoscitivo. Ci siamo scelti e la mia avventura è iniziata dopo poco tempo, occupandomi prevalentemente di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e sicurezza ambientale».

 

Qual è il tuo ruolo nel team di UOMOeAMBIENTE?

«In questa fase la mia figura è piuttosto versatile. Supporto il servizio tecnico, di cui Andrea Brunello è responsabile, in svariate attività. Affianco Irene Sandrone e Sara Bonatto, Consulenti Senior, nella stesura dei DVR (Documento di valutazione del rischio) per i nostri clienti e da qualche tempo ho avuto l’incarico di tenere alcune docenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. È un’area di fondamentale importanza ed è stimolante ampliare le mie competenze, in un’ottica di crescita a 360 gradi, ma ciò che preferisco è occuparmi dell’ambiente. Con Elisa Gagliardi, Project Manager per la sostenibilità, abbiamo seguito diversi progetti entusiasmanti: le attività correlate alla sostenibilità ambientale, sociale ed etica sono il cuore di UOMOeAMBIENTE. All’occasione collaboro anche con l’IT e Project Manager Francesco Deperte per la parte documentale della sicurezza sul lavoro e con Alessandra Leo, addetta alla Project Communication, per la stesura di testi tecnici».

Qual è il progetto realizzato con UOMOeAMBIENTE che ti ha dato maggiore soddisfazione?

«L’inventario delle emissioni e relativo progetto di neutralità di UOMOeAMBIENTE, ai sensi della norma UNI ISO 14064-1:19. Quella del calcolo della Carbon Footprint o impronta carbonica è stata una bella sfida, perfettamente inerente al mio percorso di studi. Quale fonte emissiva è più impattante per l’azienda, con quali azioni può essere mitigata? Il mio compito è stato quello di rispondere in maniera esaustiva a questa e altre domande, ideando nuove soluzioni ingegneristiche per renderla ancora più efficiente dal punto di vista ambientale. Come azienda siamo sempre più impegnati nella lotta contro le emissioni di CO2, nostre e delle realtà imprenditoriali dei nostri clienti. L’obiettivo è l’impatto Zero o, perché no, -1. Non vedo l’ora di mettermi nuovamente alla prova».

 

In quale dei valori di UOMOeAMBIENTE ti rispecchi maggiormente?

«Il valore della sostenibilità. Ad oggi tutti parlano dell’importanza di essere sostenibili, di abbattere le emissioni, dell’Agenda ONU 2030… ma pochi, in concreto, sanno definire cosa sia realmente la sostenibilità o sono disposti ad impegnarsi in prima persona per renderla possibile. Senza avere una conoscenza tecnica in materia, inoltre, si rischia spesso di fare un vero e proprio “minestrone” di concetti. Ecco cosa mi piace di UOMOeAMBIENTE: siamo in prima linea per contrastare il cambiamento climatico sia con le parole sia con i fatti. Abbiamo competenze verticali e altamente specialistiche, per rendere questa famosa “sostenibilità” non solo una moda passeggera sulla bocca di tutti, ma un vero e proprio modo di essere».