La sostenibilità sociale non può più essere l’anello debole del discorso ESG. Non è un’aggiunta ‘soft’ al business, ma una leva concreta di trasformazione, capace di generare fiducia, coesione, impatto e valore nel tempo.
È questo il messaggio che emerge con forza dall’articolo firmato dal nostro Amministratore Delegato Mario Burrascano, pubblicato nella rubrica Orizzonti sulla copertina de L’economia civile, inserto del quotidiano Avvenire.
Un contributo che ha rappresentato il punto di partenza ideale per costruire il senso del nostro evento “Oltre l’obbligo normativo”, che si è svolto il 23 maggio a Piombino Dese in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di UOMOeAMBIENTE. Un momento di confronto vero, ricco di spunti e strumenti per leggere il cambiamento in atto.
Sostenibilità sociale: consapevolezza diffusa, azione ancora limitata
I dati emersi dal 3° Rapporto dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa, presentato lo scorso 17 marzo presso Assolombarda, offrono un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità legate alla sostenibilità sociale nel nostro Paese.
Sebbene il concetto di sostenibilità sia ormai noto a molti, solo il 19% degli italiani si dichiara realmente competente in materia. I cittadini chiedono alle imprese di fare di più, soprattutto sul fronte del rispetto dei diritti dei lavoratori, benessere dei dipendenti, retribuzioni eque, salute, sicurezza e conciliazione vita-lavoro.
Le imprese sono viste come il terzo attore più influente dopo Governo e istituzioni europee, ma devono comunicare meglio e con maggiore credibilità il proprio impegno. In particolare, i giovani tra i 18 e i 24 anni si confermano il segmento più informato ed esigente, più attento alle scelte sostenibili delle aziende e sempre più guidato da questi criteri anche nei consumi.
Questi dati dimostrano quanto sia urgente passare dalla narrazione all’azione concreta.
Oltre l’obbligo normativo: la sostenibilità sociale come propulsore di valore in azienda
Per anni abbiamo guardato alla sostenibilità attraverso una lente quasi esclusivamente ambientale. È stato un punto di partenza importante e necessario, sorretto da normative europee sempre più stringenti.
Tuttavia, oggi questa narrazione non basta più. Le sfide che ci attendono richiedono un cambio di paradigma: la sostenibilità deve diventare un concetto integrato che include le pari opportunità, l’ambiente, le persone e le decisioni economiche.
Il 23 maggio abbiamo provato a dare concretezza a questa visione. Attraverso contributi diversi ma complementari, abbiamo messo a fuoco alcune delle sfide più urgenti e le possibili risposte che imprese, accademia e attori sociali possono offrire.
Paolo Pietro Biancone - "Sostenibilità consapevole: il ruolo della Governance"
Professore Ordinario di Economia Aziendale all’Università di Torino, Paolo Pietro Biancone è una delle voci più autorevoli in Italia sui temi della rendicontazione non finanziaria, della sostenibilità d’impresa e del bilancio sociale. Autore di numerosi studi e pubblicazioni scientifiche, è attivamente coinvolto in attività di ricerca e consulenza sui temi ESG e sullo sviluppo di modelli economici sostenibili.
Nel corso dell’evento “Oltre l’obbligo normativo”, il suo intervento di apertura ha offerto un inquadramento solido e strategico sulla trasformazione della sostenibilità da adempimento normativo a leva per la sopravvivenza e la competitività d’impresa. Con uno sguardo sistemico e concreto, ha delineato le sfide che le organizzazioni si trovano oggi ad affrontare e le implicazioni per chi, nel contesto italiano ed europeo, vuole guidare un cambiamento autentico.
La sua presenza ha dato forma al contesto, ponendo le basi per una giornata di confronto consapevole, tra analisi, visione e responsabilità economica e sociale.
Vuoi ascoltare il suo intervento completo? È disponibile ora sul nostro canale YouTube.
Veruscka Gennari e Saverio Cuoghi - 2BHappy | Culture Company
2BHappy | Culture Company nasce per portare la Scienza della Felicità all’interno delle organizzazioni, con l’obiettivo di accompagnarne l’evoluzione culturale. In un mondo del lavoro in continua trasformazione, 2BHappy promuove una visione in cui la felicità smette di essere un concetto astratto per diventare un indicatore strategico, in grado di generare performance sostenibili, relazioni sane e contesti lavorativi generativi.
Nel corso dell’evento, Veruscka Gennari e Saverio Cuoghi hanno guidato una riflessione profonda su come la sostenibilità sociale non possa prescindere dal benessere delle persone. La felicità, in questa prospettiva, è intesa non come un privilegio personale, ma come una responsabilità collettiva e una leva concreta per attivare trasformazioni organizzative profonde.
Attraverso strumenti scientifici, esperienze sul campo e un approccio culturale evolutivo, il loro contributo ha offerto ai partecipanti stimoli pratici per ripensare i modelli aziendali alla luce dell’intelligenza emotiva, della consapevolezza e del cambiamento positivo.
Un invito chiaro: non chiederci se si possa essere felici al lavoro, ma come rendere possibile che ciò accada.
Guarda l’intervento completo di Veruscka Gennari e lasciati ispirare dal contributo metodologico di Saverio Cuoghi su come generare impatto reale.
Franco Fassio - Un'idea di felicità
Franco Fassio, Systemic Designer e Professore Associato presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, è tra i principali interpreti italiani del pensiero sistemico applicato alla sostenibilità. Delegato del Rettore alla Terza Missione, il suo lavoro coniuga progettazione circolare, responsabilità sociale e innovazione culturale.
Nel suo intervento ha proposto una riflessione ad ampio raggio sul concetto di felicità sostenibile, partendo da un dato emblematico: l’Overshoot Day italiano, caduto il 6 maggio, segna ogni anno il superamento delle risorse naturali disponibili.
A partire da questo spunto, Fassio ha evidenziato la necessità urgente di rimettere in discussione il nostro modello di benessere, spesso fondato sul consumo e sulla disconnessione dai limiti planetari. L’idea di felicità che consumiamo – e che ci consuma – va riformulata in chiave evolutiva, attraverso pratiche quotidiane, responsabilità condivisa e nuove metriche del valore.
Il suo contributo ha portato in sala uno sguardo sistemico, capace di connettere cultura, economia e ambiente, stimolando una riflessione profonda sul ruolo delle imprese nella costruzione di futuri desiderabili e sostenibili.
Scopri l’intervento completo di Franco Fassio sul nostro canale YouTube.
Tavola rotonda – Connessioni tra politiche, persone e impresa
La tavola rotonda conclusiva dell’evento “Oltre l’obbligo normativo” ha rappresentato un momento di sintesi e di confronto ad alta densità, in cui politiche pubbliche, cultura del benessere e responsabilità d’impresa si sono intrecciate in una conversazione viva e plurale.
Moderata da Maria Chiara Voci, giornalista de Il Sole 24 Ore, e co-moderata da Daniela Di Ciaccio (2BHappy), la discussione ha saputo tenere insieme profondità tematica e ritmo narrativo, offrendo al pubblico spunti diversi ma fortemente complementari.
Luigi Di Marco, rappresentante di ASviS, ha portato una visione lucida del quadro politico ed economico europeo. Ha sottolineato l’importanza di affrontare la transizione ecologica e sociale con pragmatismo, andando oltre le letture semplificate e ideologiche. La decarbonizzazione, ha evidenziato, resta una traiettoria obbligata, ma richiede di essere accompagnata da nuove politiche del lavoro e di inclusione.
Lara Lucaccioni e Matteo Ficara, fondatori di Happiness for Future, hanno restituito una prospettiva originale e concreta sul benessere organizzativo, raccontando come la felicità possa diventare una pratica quotidiana accessibile, fatta di tecniche misurabili, gestione emotiva e coerenza interiore. Un cambio di mentalità che parte dalla persona per generare cultura e trasformazione.
Filippo Murari, CEO di Studium Group, ha invece offerto la visione di un imprenditore che integra la sostenibilità sociale nel DNA aziendale. La sua testimonianza ha ricordato che dietro ogni progetto sociale efficace c’è spesso un’esperienza personale profonda e un impegno costante nel tempo.
Il confronto, arricchito dagli stimoli di Daniela Di Ciaccio, ha permesso di mettere in relazione idee strategiche e strumenti operativi, costruendo un ponte tra direzione politica, consapevolezza individuale e impatto collettivo.
Guarda il video completo sul nostro canale YouTube.
Sostenibilità sociale: da dove iniziare davvero
In un contesto che chiede alle imprese di posizionarsi con chiarezza, la sostenibilità sociale non può restare una dichiarazione d'intenti. Servono strumenti capaci di accompagnare le organizzazioni in un percorso concreto, fatto di analisi, consapevolezza e azione.
A partire da questa consapevolezza, UOMOeAMBIENTE mette a disposizione un ecosistema di servizi dedicati alla sostenibilità sociale, a partire dal proprio Screening ESG, un primo passo per valutare in modo strutturato il proprio posizionamento nelle tre dimensioni chiave: ambientale, sociale e di governance. e sviluppato insieme a una rete di partner qualificati per identificare punti di forza, aree critiche e opportunità di crescita reale.
Essere un'impresa responsabile oggi significa sapersi misurare, raccontare con trasparenza e attivare leve che generano valore condiviso. Non esiste un modello unico, ma esistono metodi che aiutano ogni organizzazione a costruire il proprio.
Contattaci, insieme possiamo progettare azioni, servizi e strategie che rendano la sostenibilità sociale un asset concreto per la tua organizzazione.