La Direttiva (UE) 2019/904 o Direttiva SUP - Single Use Plastics è volta a ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull'ambiente e dalla sua entrata in vigore, il 2 Luglio 2019, è stata intesa a promuovere lo sviluppo dell'economia circolare con un focus sulla protezione degli ambienti acquatici e sulla salute umana. Il termine per il recepimento della Direttiva da parte degli Stati membri era stato fissato per il 3 Luglio 2021 fatta eccezione per l' Articolo 6 (paragrafo 1) e l' Articolo 8, che potranno essere applicati rispettivamente entro 3 Luglio e 31 Dicembre 2024.

Ci vorrà  più tempo, infatti, per riformare l'intera industria del packaging e istituire regimi di responsabilità  estesa dei produttori di oggetti in plastica usa-e-getta.

Recependo la Direttiva SUP gli Stati membri adottano le misure necessarie per conseguire una riduzione ambiziosa e duratura del consumo dei prodotti di plastica monouso

Tassativa la riduzione del consumo di tazze in plastica per bevande, inclusi tappi e coperchi, e dei contenitori per alimenti, che siano destinati al consumo immediato, sul posto o d'asporto. No anche a quelli utilizzati per consumare il pasto direttamente dal recipiente e a quelli pronti per il consumo senza ulteriore preparazione (per esempio cottura, bollitura o riscaldamento). Sono compresi i box per alimenti tipo fast food. Stop anche a prodotti come bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce e agitatori per bevande.

Nel mirino anche i prodotti del tabacco con filtri, salviettine umidificate a uso personale e domestico, palloncini per uso ludico - ammessi solo quelli per uso industriale o professionale -  e sacchetti, oltre ad assorbenti e tamponi igienici non riciclabili.

Con la Direttiva SUP gli Stati membri devono inoltre portare avanti iniziative di sensibilizzazione ecosostenibili quali:

  • Disponibilità  di alternative riutilizzabili, di sistemi di riutilizzo e le opzioni di gestione dei rifiuti per i sopraccitati prodotti di plastica monouso e per gli attrezzi da pesca contenenti plastica
  • L'impatto sull'ambiente, in particolare quello marino, e sulla rete fognaria della dispersione o altro smaltimento della plastica non riciclabile

Ad oggi in Italia non è ancora stato pubblicato il Decreto Legislativo per il recepimento della Direttiva SUP

In Italia ci si aspetta un recepimento che distingua tra plastica e bioplastica, escludendo quest'ultima dal bando. Questa ipotesi deriva dal fatto che il Paese risulta essere tra i maggiori produttori ed esportatori in Europa e l'adeguatamento alla suddetta direttiva comporterebbe una perdita pari a un miliardo di euro di fatturato. Una scelta di questo tipo va però in contrasto con quanto formalizzato dalla Direttiva SUP, dal momento che le bioplastiche non si degradano rapidamente nel mare.

L'Italia dovrà  quindi trovare un modo innovativo per promuovere la transizione verso un economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili. Pena, una procedura di infrazione.

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