Se l'esperienza di Adriano Olivetti è stata unica e irripetibile, esistono imprese che hanno percorso una strada simile, enfatizzando i loro valori attraverso la loro presenza nei mercati e nelle comunità locali. Un esempio significativo è la Ferrero.

Nel vasto mondo del cioccolato e dei dolci, pochi nomi risplendono con la stessa luminosità di Michele Ferrero. Un visionario imprenditore italiano, Ferrero ha scritto una storia di successo attraverso la sua straordinaria capacità di innovare e anticipare i desideri dei consumatori. In questo articolo, esploreremo la storia di Michele Ferrero, il genio dietro alcune delle marche più amate al mondo, e come la sua visione ha contribuito a plasmare l'industria dolciaria.

L'inizio di un sogno dolce

Michele Ferrero, nato nel 1925 in Italia, ha ereditato la passione per la cioccolata dalla sua famiglia. Gli anni Quaranta costituiscono il punto di partenza per comprendere le radici del notevole successo di Ferrero. In quel periodo, Piera e Pietro, i genitori di Michele, trasformarono con successo una modesta pasticceria in una vera e propria fabbrica.

Il dopoguerra segna l'inizio di una straordinaria avventura per la Ferrero, con le radici a Alba. Nel 1942, Pietro Ferrero apre un laboratorio in via Rattazzi, intraprendendo geniali esperimenti e creazioni golose. Mentre la moglie Piera gestisce la pasticceria chiamata "il Biffi", si diffonde la notizia che il laboratorio cerca manodopera, offrendo una rara opportunità di lavoro in un periodo difficile postbellico.

La scoperta delle nocciole si rivela una mossa geniale di Pietro, che sfrutta la ricchezza locale per creare prodotti innovativi. Nel 1946, dal laboratorio esce la "Pasta Gianduja", un'innovativa specialità a base di nocciole avvolta in carta stagnola, da tagliare a fette e spalmare sul pane. Un prodotto gustoso e conveniente che, con un prezzo di 600 lire al chilo, sfida la reputazione elitaria della pasticceria.

A soli 51 anni, Pietro Ferrero, il fondatore dell'azienda, muore per un infarto. Il testimone della leadership passa quindi al fratello Giovanni, alla moglie Piera e al figlio Michele, che si trovano ad affrontare la difficile sfida di mantenere viva e prospera l'eredità di Pietro Ferrero.

Michele Ferrero alla guida di un impero

Negli anni Sessanta, sotto la guida di Michele Ferrero, i marchi iconici come Nutella e Kinder Cioccolato diventano straordinariamente famosi, diventando in Italia sinonimi di merende per i bambini. In questo periodo, l'Azienda Ferrero espande la sua presenza aprendo nuovi stabilimenti, incluso quello celebre in Germania, situato in una cittadina dell'Assia, noto per la produzione del rinomato Mon Cheri. Si comincia anche a valutare l'opportunità di entrare nel mercato statunitense.

Nei prosperi anni Settanta, la "ditta" di Michele Ferrero consolida la sua posizione di leader di mercato grazie all'ampio utilizzo del canale pubblicitario televisivo, diventando uno dei principali sponsor durante importanti manifestazioni sportive. Prodotti come il già citato Mon Cheri, Ferrero Rocher, Pocket Coffee, Kinder Brioss, Estathe, eccetera, sono ormai noti e apprezzati dal pubblico senza necessità di ulteriori presentazioni.

Questa crescita costante e il successo consolidato fanno della Ferrero un marchio riconosciuto a livello globale, con prodotti che hanno conquistato il cuore di milioni di consumatori. L'innovazione continua e la dedizione alla qualità fanno della Ferrero un punto di riferimento nel settore dolciario, un successo che continua a perdurare nel tempo.

Il marketing di successo

Ferrero si distingue da sempre per una comunicazione pubblicitaria mirata, focalizzata su diverse fasce d'età ma con particolare attenzione al pubblico infantile, in particolare ai bambini sotto i 12 anni. Tuttavia, il vero destinatario finale, secondo la visione di Michele Ferrero, è la figura di Valeria: la mamma che premia il figlio per un buon voto o la nonna che fa un dolce regalo al nipote.

L'azienda pone costantemente l'accento su ingredienti naturali, freschezza, genuinità e valore nutritivo dei propri prodotti. In un contesto familiare in evoluzione, Ferrero ha adattato la sua comunicazione mantenendo sempre un tono sereno e rassicurante nel corso del tempo.

Il segreto del successo di Ferrero può essere riassunto in una parola: l'unicità.

Ecco cosa significa fare diverso da tutti gli altri. Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella; tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa; tutti pensavano che noi italiani non potessimo pensare di andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato; tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo ma tutti i giorni; tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao; tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina.

Michele Ferrero

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