A suon di «bla bla bla» il j'accuse di Greta Thumberg, tuonato al di fuori della sala dei lavori della COP26 di Glasgow, sembra esprimere appieno non solo il sentimento di insoddisfazione che pervade le nuove generazioni - quelle dei Millennial e della Generazione Z - ma anche lo scontento delle leve più mature: basta greenwashing, la sostenibilità è a 360 gradi e non ammette pratiche comunicative ingannevoli - i «bla bla bla», appunto.
L'hanno capito le aziende e, prima di loro, i consumatori. È quanto emerge dall'ESG Monitor 2021 di Sec Newgate Survey condotta in 10 Paesi fra Europa, America, Asia e Pacifico su oltre 10.000 cittadini per testare quanto le tematiche ambientali, sociali e di governance stiano influenzando l'opinione delle persone nei confronti di Governi e imprese.
I risultati sono chiari: ben sei persone su dieci hanno un alto livello di interesse verso i temi ESG e forte è la richiesta di sistemi coerenti e chiari di misurazione dei risultati.
La reputazione dell'impresa e la fiducia sono, oggi più che mai, basi fondamentali su cui costruire il successo aziendale: è chiaro che debbano essere poste al centro di qualsiasi risposta ESG significativa e credibile
I consumatori vogliono basare le loro scelte, sempre più consapevoli, su metriche ESG realmente misurabili. Chiedono azioni concrete: le organizzazioni devono promuovere le loro attività di CSR in maniera più trasparente (74%) e devono rendicontare con consistenza, numeri alla mano, i risultati ottenuti (74%).
Inoltre, gli impegni in tale direzione dovrebbero essere regolamentati dal punto di vista legislativo fino all'imposizione di sanzioni economiche laddove gli obiettivi ESG comunicati non siano stati realmente raggiunti.
La grande maggioranza dei partecipanti ha inoltre convenuto che le aziende dovrebbero assumersi la responsabilità della propria supply chain, prestando maggiore attenzione al benessere dei dipendenti e dell'ambiente.
La CSR in Italia: l'80% degli Italiani che hanno partecipato alla survey rivela un forte interesse per l'ambiente, il sociale e i problemi di governance, contro una media globale del 61%.
Per migliorare la percezione delle attività correlate alla responsabilità d'impresa delle aziende tricolori sarà necessario migliorare, in parallelo, la percezione circa l'utilizzo responsabile e sostenibile delle risorse naturali. In più, per (ri)conquistare la fiducia dei consumatori, le singole imprese dovranno essere in grado di assumere un ruolo attivo e di leadership nel risolvere i problemi della comunità , privilegiando le reti in grado di coinvolgere gli stakeholder del territorio e segnalando in modo trasparente i risultati raggiunti.
Il livello di interesse e coinvolgimento sulle tematiche ESG in Italia è infatti molto elevato: l'80% delle persone si dichiara fortemente interessata al comportamento ambientale, sociale e di governance delle aziende, attribuendo a questo fattore un'importanza di 7 o più punti su 10.
Insomma, la sostenibilità più apprezzata dagli italiani è quella a 360 gradi e, anche se le questioni climatiche restano una priorità chiave, la sensibilità tricolore si focalizza anche su tematiche lavoro-correlate, relative alla salute, alla gender-equality, all'immigrazione e alla situazione economico-finanziaria del Paese.
Sì al green dunque, purchè non si dimentichino le altre mille sfumature della sostenibilità .
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