A breve il nuovo sistema di tracciabilità  elettronica dei rifiuti e altre novità

Il Consiglio dei Ministri ha intrapreso il percorso di recepimento delle Direttive nn. 849, 850, 851 e 852 relative al Pacchetto Circular economy che dovrà  avvenire entro il 05/07/2020. Sono in via di adozione n. 4 Decreti su varie tematiche quali: rifiuti, imballaggi, discariche, Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (R.A.E.E.), pile e accumulatori, veicoli fuori uso.

Tra le novità  di rilievo si citano il nuovo sistema di tracciabilità  elettronica dei rifiuti e la responsabilità  estesa del produttore di beni durevoli.

Dopo l'abrogazione del Sistri è in fase di avanzata la realizzazione dell'atteso Decreto che introduce il nuovo sistema di tracciabilità  dei rifiuti istituendo il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità  dei rifiuti, gestito direttamente dal Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

I soggetti tenuti ad iscriversi al Registro, entro un termine che sarà  individuato dal Decreto, sono:

- enti e imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, sia pericolosi che non pericolosi;

- produttori di rifiuti pericolosi;

- enti e imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale;

- commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;

- Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;

- Comuni o loro consorzi e le comunità  montane per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi.

I tempi per le registrazioni (es. carico e scarico) saranno analoghi a quelli attualmente in uso.

Fino alla piena operatività  del Registro elettronico nazionale (che non sarà  immediato), la tracciabilità  dei rifiuti è garantita attraverso gli adempimenti previgenti ovvero compilazione dei formulari, tenuta dei registri di carico e scarico e trasmissione del MUD (Denuncia rifiuti).

La responsabilità  estesa del produttore dei beni durevoli è senza dubbio lo strumento primario per la corretta applicazione dell'economia circolare da parte del sistema produttivo.

L'obiettivo del Decreto è quello di dare finalmente piena attuazione dei principi di riutilizzo dei beni, prevenzione della produzione dei rifiuti, riciclo e recupero dei rifiuti, già  presenti nel D.lgs. 152/06 e s.m.i.

In sostanza il compito dei produttori dei beni è quello di attuare azioni mirate alla progettazione di beni che riduca la produzione dei rifiuti (sia in fase di produzione, che di utilizzo dei beni medesimi) e il conseguente impatto ambientale, anche nell'ottica del riutilizzo e del recupero di materie o di energia a fine vita del bene. I produttori possono finanziare ed eventualmente anche organizzare le filiere del recupero, per favorire la riduzione dei rifiuti e il riciclo dei materiali.